Se i muri avessero bocche per parlare racconterebbero una verità diversa da quella processuale. Direbbero se Nina è stata stuprata dall’amico e da chi faceva il palo, non che consentiva perché brutta o scaltra come sostenuto dai giudici di appello. In attesa di avere la sentenza della Cassazione che ha annullato con rinvio, leggo la n. 948-2015: in una violenza sessuale ai danni di un sedicenne è correità dell’anziano che, messa a disposizione casa sua, aveva solo assistito mentre un suo complice commetteva l’abuso sul ragazzo. Perché sia reato non è richiesto che tutti i componenti del gruppo compiano gli atti di violenza, ma che abbiano contribuito all’esecuzione e siano presenti sul luogo del delitto.
In foto Adriano Annino, Walls have mouths to tell. Acrilico su tela, 2015. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.
Riferimenti: Sentenza 7 ottobre 2014 – 13 gennaio 2015, n. 948