Divorzio deriva dal latino “dis-vorto = vertere”, separarsi. La disciplina che lo regola non è applicabile alle unioni civili di coppie omosessuali ma il Tribunale di Pordenone, chiamato a decidere su uno scioglimento tra due donne, con ordinanza 13.3.2019 traccia un archetipo tra ius positum e giurisprudenza: non utilizza l’autorizzazione a vivere separate né lo scioglimento della comunione (manca il riferimento all’art. 2 Legge 55/2015 sul divorzio breve) mentre, a tutela della parte più debole economicamente, fissa un assegno di € 350 mensili poiché la casa della coppia è ancora abitata da una a svantaggio dell’altra. Quest’ultima si trasferì per vivere con la compagna, perdendo opportunità: il giudice valorizza la convivenza precedente, che non era stata formalizzata per mancanza dell’istituto, introdotto solo di recente.
In foto Alessandro Cannistrà, Oggetto di pensiero. Fumo su tela, 2014. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.
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