Olga

Scritti da Olga Anastasi

DOVE ARRIVA QUEL CESPUGLIO

Nicola Caredda, Senza titolo con Bad-Room. Acrilico su tela, 2017La cucina, che avrà il sole di mattina, dove è adesso il mio berretto, lì la camera da letto: l’immagine si materializza come sempre mentre canti Battisti-Mogol e la casa diventa il sogno compiuto di una vita. L’imprenditore di oggi ha fatto di tutto per salvarla dal dissesto economico, cedendola alla moglie come ulteriore contributo al mantenimento. Il giudice ha presunto la consapevolezza di ledere le ragioni creditorie: il cedente riveste cariche sociali in società fallite, la notizia è di dominio pubblico, la cessione è quindi revocabile perché in frode ai creditori.

In foto Nicola Caredda, Senza titolo con Bad-Room. Acrilico su tela, 2017. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

Riferimenti: Tribunale Vicenza, 14 Gennaio 2019, Est. Eloisa Pesenti Tribunale Vicenza, 14 Gennaio 2019 

COSÌ L’URNA SOVENTE INCLINA E VERSA

Tino Stefanoni, Senza titolo ZA6. Acrilico su tela, 2016Ticchettava “Red right hand” di Nick Cave & the Bad Seeds e creava un raro clima di trapasso mentre pure io ticchettavo traducendo ius sepulchri, che è il diritto alla sepoltura nella cappella di famiglia. Di chiunque sia diventata la tomba, se il suo fondatore originario non espresse diversa volontà per testamento, il sepolcro s’intende gentilizio e il diritto alla tumulazione si trasmette in comunione imprescrittibile, irrinunciabile, iure sanguinis ai familiari, sin dalla nascita di ognuno, destinato a durare sino alla morte dell’ultimo superstite. Così Cassazione a Sezioni Unite, 28 Giugno 2018, n. 17122. Tic tac. 

In foto Tino Stefanoni, Senza titolo ZA6. Acrilico su tela, 2016. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

Riferimenti: Cassazione SSUU 28 Giugno 2018 

ADDEBITO SEPARAZIONE

 

108, Per assurdo. Acrilico, smalto spray, matita e pastello su tela, 2018È il sentimento di Orsola di “Donne smarrite, uomini ribelli”, tanto le sembra assurdo essere stata lasciata dal marito per un uomo. L’omosessualità del coniuge comporta addebito della separazione quando oltraggia il partner e determina la crisi. Bologna conferma in appello la sentenza del Tribunale di Piacenza contro il marito che ha dapprima intrattenuto frequentazioni occasionali con uomini contraendo la sifilide, l’ha taciuto alla moglie, ha poi intrapreso una relazione stabile con un altro. Il Tribunale di Perugia ha invece ritenuto che il mero distacco affettivo di una donna che, scoperta la propria omosessualità, chieda di separarsi, non viola i doveri coniugali.

In foto 108, Per assurdo. Acrilico, smalto spray, matita e pastello su tela, 2018. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

Riferimenti: Corte Appello Bologna 29.1.2018 Corte App. Bologna 29.1.2018; Tribunale Perugia 30.5.2016 Tribunale Perugia 30.5.2016

IL MEGLIO CHE SI PUÒ

Federico Lombardo, Elisabetta al lago. Olio su tela, 2017La moglie, con doppia cittadinanza, si era recata nel paese di origine per adottare un bimbo, da sola.
Il marito, italiano, l’aveva raggiunta e aveva ratificato l’adozione davanti a un notaio. Il giudice minorile, chiamato a decidere sulla domanda di riconoscimento in Italia, ha negato la trascrizione dell’atto ottenuto all’estero perché al di fuori delle garanzie processuali.
Tuttavia, in virtù della situazione familiare e del legame affettivo ormai consolidato, ha invitato la coppia a chiedere l’adozione in casi particolari, riconoscendo prevalente il criterio del “best interest of the child”.

In foto Federico Lombardo, Elisabetta al lago. Olio su tela, 2017. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

Riferimenti: Tribunale Minorenni Emilia Romagna 11.5.2018 Trib.-Min.-Emilia-Romagna-11-05-2018-adozione-internaz.

art. 41, comma 2, Legge 218/1995; art. 44, lettera d), Legge n. 184/1983.

 

STREGATI DALLA LUNA (ODE AL CAMBIO DI PARADIGMA)

Massimiliano Alioto, Gaetano Previati. Matita su carta, 2016La novità del pensiero di chi pratica il metodo collaborativo è nel cambio di paradigma – the Paradigm Shift di Stuart G. Webb: competizione e logica dell’altro inteso come avversario gli sono estranei. Chi sceglie l’opzione collaborativa usa condotte e linguaggi costruttivi, adegua di volta in volta la prospettiva all’interlocutore. La luna che sovrasta i negoziati collaborativi è attiva e complice, risveglia i protagonisti, li disancora dal passato, coniuga notte e giorno, sogni e responsabilità. Quando è piena illumina la finitezza geografica della nostra terra che, scomodando Kant: “impone ai suoi abitanti un principio di ospitalità universale, che riconosca all’altro il diritto di non essere trattato come nemico.”

In foto Massimiliano Alioto, Gaetano Previati. Matita su carta, 2016. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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LO ZEN E IL TIRO CON L’ARCO

Andrea Chiesi, Eskhatos 6. Olio su lino, 2018Nei lunghi anni alla tutela di anziani, infermi e bambini, àgape scuoteva l’anima mia, insieme all’angoscia con cui sin dalle prime ore del giorno mi muovevo in bilico tra il dover agire subitamente e il doverne rispondere, per di più senza rete, come un’acrobata sotto il tendone. Volti, nomi, storie, persone ai cui occhi sono stata odiosa, tesa in un’unica forma, arco, freccia, bersaglio: «Un colpo – una vita»; per esempio quando c’era da recidere il legame con la libertà, la casa e le abitudini, seppure malsane, disponendo, volenti o nolenti, l’ingresso in residenze protette. Nel decreto che allego il magistrato descrive con minuziosità la precarietà domestica, il bisogno di aiuto, l’eleganza mite dell’anziana signora dotata di cospicuo patrimonio ma ormai sola, a parte una nuora vedova dell’unico figlio, attrice non protagonista che meglio sarebbe non ci fosse affatto. E narra così bene per motivare la privazione di libero arbitrio che mentre leggevo, per un istante fugace, ero ancora io quell’amministratore di sostegno della vecchina, a cui deferisce il potere di prestare, in sua vece, il consenso all’inserimento in una casa di cura, come per una bimba canuta cui d’ora innanzi è inibito agire di sua iniziativa (cfr. artt. 358 e 411 codice civile). Giudice Tutelare Tribunale di Vercelli, 28.3.18, Est. Bianconi TRIBUNALE DI VERCELLI 28.3.2018

In foto Andrea Chiesi, Eskhatos 6. Olio su lino, 2018. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

 

CREUSA MADRE SOCIALE

Creusa, sposa dell’infertile Xuto, per intercessione dell’oracolo di Delfi adottò il figlio Ione, ignorando che si trattasse del medesimo bimbo che aveva partorito dallo stupro subito da Apollo, e perciò abbandonato. Atena adottò Erittonio, figlio di Efesto, che aveva tentato invano di possederla e il cui seme caduto a terra aveva fecondato Gea, la terra. La madre sociale è colei che nutre e cresce l’infanzia, regola di teogonia e di ciò che è umano. Grazie all’intenso legame affettivo creatosi, allo status familiare validamente costituito all’estero, al principio del rispetto della vita privata e familiare (articolo 8 CEDU) e della continuità transnazionale, all’assoluta preminenza dell’interesse del minore, l’adozione pronunciata all’estero che una cittadina italiana non coniugata ha ottenuto nel Benin, dopo aver acAlessandro Sicioldr, La Preghiera o Il Silenzio. Olio su lino, 2017cudito da sola e sin dal 2013 un bimbo senza madre e di padre ignoto, è efficace in Italia ex articolo 36, comma 4, Legge n. 184/83. Il Tribunale per i Minorenni di Genova l’ha considerata adozione piena (c.d. legittimante), non in contrasto con i principi della Convenzione dell’Aja del 29 maggio 1993. Tribunale per i Minorenni di Genova 8.9.2017 TM GENOVA ADOZIONE SINGLE 8.9.2017

In foto Alessandro Sicioldr, La Preghiera o Il Silenzio. Olio su lino, 2017. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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C’È UN GRANDE PRATO VERDE

Valentina D'Amaro, Senza titolo (Viridis). Olio su tela, 2016Nella pratica collaborativa, in un caso ritualmente preceduto da convenzione partecipativa e trasfuso in negoziazione assistita, la Procura della Repubblica di Ascoli Piceno ha rilevato l’insussistenza di motivi ostativi al rilascio dell’autorizzazione di cui all’articolo 6, comma 2, della legge n. 162 del 2014, pertanto la coppia si è separata concordando che, stante la paritetica suddivisione del tempo di permanenza del figlio minorenne presso ciascun genitore nonché della sostanziale equivalenza della capacità reddituale, i genitori provvederanno al suo mantenimento in forma diretta, sulla base di un piano genitoriale predisposto con il contributo di un’esperta neutrale, scelta di comune accordo. Le spese straordinarie suddivise a metà secondo l’elaborazione del Consiglio Nazionale Forense. L’affido condiviso è morto, lunga vita all’affido condiviso! Accordo negoziazione assistita PROCURA ASCOLI PICENO GENNAIO 2019

 In foto Valentina D’Amaro, Senza titolo (Viridis). Olio su tela, 2016. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

 

TUTTI QUANTI VOGLION FARE JAZZ

Giulio Frigo, Stanza 12. Olio su tela, 2015Tutti quanti voglion fare jazz/ perché resister non si può/ al ritmo del jazz. Mentre dieci anni fa eravamo giustappunto quattro gatti – per lo più considerati eccentrici, anche un po’ fuori di testa – imbambolati dalla visione di una giustizia migliore (fuori dai tribunali), l’attuale formazione dell’avvocato sembra oggi non poter prescindere dalla conoscenza di mediazione, negoziazione, arbitrato. La pratica collaborativa è invece guardata ancora con un certo sospetto, sia perché non regolamentata per legge, sia perché sa farla davvero solo chi ama il jazz. La metafora, già di Stuart G. Webb al forum di Washington DC nel 2015, è perfetta. Nella pratica collaborativa come nel jazz, il ritmo è predominante, accompagna ogni movimento della giornata e, se fai il cambio di paradigma, non la molli più. Abbiamo talento e suoniamo strumenti anche diversi, sappiamo adattarci a dialogare con altri elementi, siamo affiatati con il testo da musicare, suoniamo tutti insieme finché la partitura non termina, siamo creativi e, maestri dell’improvvisazione, anche se siamo in assolo resuscitiamo la speranza, la speranza bambina: “Ma la speranza, dice Dio, la speranza, sì, che mi sorprende. Me stesso. Questo sì che è sorprendente.” (C. Peguy)

In foto Giulio Frigo, Stanza 12, Olio su tela, 2015. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

 

SE SCAPPI TI SPOSO

Nunzio Paci, Evasione di un pensiero. Matita, olio e acrilico su tela, 2017Che succede invece se il pensiero evade e ti abbandono all’altare? Come scrive il giudice Oberto:“Il matrimonio è morto, evviva la promessa di matrimonio!”, segnalando da una parte la caduta verticale dei matrimoni, l’impennata delle crisi coniugali, l’incremento galoppante delle unioni libere, dall’altra l’aumento delle sentenze sulla promessa. A ben vedere, però, rileva che l’ampliamento della casistica giurisprudenziale, più che mostrare attaccamento all’istituto matrimoniale, riflette la generale intensificazione del contenzioso in tutti gli ambiti del vivere civile, che “in una distorta e delirante visione panprocessualistica della società” vede sempre più la giustizia trasformata nel “muro del pianto, al cui cospetto un numero crescente di persone va a reclamare la garanzia delle aspettative più varie.” In allegato due sentenze di merito sull’articolo 81 Codice Civile, di accoglimento Corte d’Appello di Palermo 11.10.2017 Corte Appello Palermo 11.10.2017, di rigetto Tribunale di Cagliari 16.2.2016 Tribunale di Cagliari 16.2.2016.

In foto Nunzio PaciEvasione di un pensiero. Matita, olio e acrilico su tela, 120×120 cm, 2017. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it Tutti i diritti riservati.

 

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