Olga

Scritti da Olga Anastasi

VIOLENZA DI GENERE ART 558bis CODICE PENALE

 

Andrea Fiorino, Pozione d'amore. Acrilico, fusaggine, pastelli e gesso su cotone grezzo, 178x199 cm, 2019L’amore, quando non lo subiamo, ci è naturale considerarlo evitabile e filosofare sulla pazzia degli altri” (M. Proust). Protegge la libertà individuale sulle scelte nella propria vita affettiva il nuovo art. 558-bis del codice penale, introdotto dalla Legge 69/2019 (cd. codice rosso), in parziale attuazione della Convenzione di Instanbul che impone agli Stati firmatari di reprimere le condotte volte a costringere un adulto o un minorenne a contrarre matrimonio o unione civile e nell’attirarli nel territorio di uno Stato estero diverso da quello di residenza, con lo scopo di costringerlo al vincolo familiare (dalla Relazione dell’Ufficio del Massimario e del ruolo presso la Corte suprema di Cassazione).

Rel.6219-cassazione VIOLENZA DI GENERE

In foto Andrea Fiorino, Pozione d’amore. Acrilico, fusaggine, pastelli e gesso su cotone grezzo, 178×199 cm, 2019. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

COSTRUIAMO LA PACE

 

Nell’ambito della proposta educativa COSTRUIAMO LA PACE, il mio incontro con le terze classi del Liceo artistico di Ascoli Piceno, sezioni A e F, su “Minorenni, relazioni affettive e tecniche di gestione dei conflitti”.

Grazie alla Prof. Caty Gaspari per l’invito e al Prof. Peppe Di Caro per le foto.

Ascoli Piceno, lì 12 febbraio 2020

FATTI NON FUMMO PER COMPRENDERE MENZOGNE

 

Luigi Serafini, Telequadro n° 11. Olio su tela, 100x100 cm, 2017«Ma non scordate, vi prego, la Legge che regola le nostre vite: fatti non fummo per comprendere menzogne» (Rudyard Kipling, Il segreto delle macchine). L’avvocato che nella vita privata ometta di versare l’assegno di mantenimento per tre figli minorenni, scomparendo dalla loro esistenza, disinteressandosene completamente e adducendo labili argomentazioni, fa venir meno dignità, probità e decoro dovuti, ledendo la considerazione di cui dovrebbe godere in quanto appartenente alla classe forense. Il Consiglio Nazionale Forense conferma la sospensione disciplinare di sei mesi dall’esercizio della professione inflitta dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma per il perdurante ingiustificato inadempimento con cui egli aveva fatto accumulare un ingente debito, arrivando a subire un pignoramento con l’intervento della forza pubblica e del fabbro, commettendo inoltre il reato di cui all’art. 570 codice penale (violazione degli obblighi di assistenza familiare) – Consiglio Nazionale Forense, sentenza 13 dicembre 2018, n. 177.

In foto Luigi Serafini, Telequadro n° 11. Olio su tela, 100×100 cm, 2017. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

OLOS-CAUSTOS

 

Agostino Arrivabene, Olos-Caustos. Encausto su tavola, 45x35 cm, 2020«Certo, le colpe sono gravi, ma l’imputato è l’umanità intera» (R. Weltsch). Addì 27 gennaio 2020, giorno della memoria, mentre ripercorro le argomentazioni di Cassazione penale n. 32862 del 22.7.2019 e della legislazione europea ivi richiamata per confermare la condanna contro un parlamentare reo di aver pronunciato espressioni offensive contro appartenenti a un’etnia: la Raccomandazione n. 97/20 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa definisce l’hate speech come «riferito a tutte le forme di espressione che diffondono, incitano, promuovono o giustificano l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo o altre forme di odio basate sull’intolleranza». Impropri i richiami della difesa all’art. 10 CEDU in tema di libertà di espressione. La libertà di parola non è senza limiti “se esercitata da membri di organizzazioni o partiti che si propongono la distruzione di valori o principi protetti dalla Convenzione”. Memento loquiCassazione penale n. 32862-07_2019

In foto, Agostino Arrivabene, Olos-Caustos. Encausto su tavola, 45×35 cm, 2020. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

UN ALTRO PICCOLO PRETESTO

 

Gabriele Arruzzo, Un altro piccolo pretesto. Smalto e acrilico su tela e cornice in legno dipinto, 127x107 cm, 2019L’arte «ci insegna che bisogna occuparsi da vicino delle cose, guardare ciò che abbiamo davvero di fronte e rispettare la reale varietà e individualità del mondo» (A. De Botton, J. Armstrong, L’arte come terapia). Come fa il giudice che decide sullo stato di abbandono di un minore, la cui prioritaria esigenza è vivere nella propria famiglia di origine, sacrificabile solo se sussiste un pregiudizio grave e non transeunte. L’adozione, recidendo ogni legame, costituisce infatti misura eccezionale, siccome impraticabili le altre, anche di carattere assistenziale, volte a favorire il ricongiungimento con i genitori biologici. La detenzione dei genitori, pur temporanea, collegata alle condotte criminose e alla decadenza dalla responsabilità genitoriale, rende concreto lo stato di abbandono e giustifica la dichiarazione di adottabilità del figlio, quando anche i nonni dimostrino carenze a svolgere funzioni vicarie (Cassazione civile, n. 319- 10.1.20; cassazione_sentenza_1431_del_2018 pdf).

In foto Gabriele Arruzzo, Un altro piccolo pretesto. Smalto e acrilico su tela e cornice in legno dipinto, 127×107 cm, 2019. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

TEST DEL DNA

 

Enrico Minguzzi, Bruma. Olio su resina epossidica su lino, 100x140 cm, 2019In tema di accertamento giudiziale di paternità o maternità, le indagini genetiche consentono di dimostrare l’esistenza o meno del rapporto di filiazione e hanno pertanto valore decisivo. Il rifiuto a sottoporvisi può da solo fondare la decisione del giudice, anche in assenza di prova dei rapporti sessuali tra la madre e la persona di cui si assume la paternità. Stante l’elevato grado di certezza del test DNA, il comportamento ingiustificato della parte che non si presenti assume elevato grado di significatività: infondate le pretese d’invasività del prelievo, del tutto innocuo, così come le ragioni invocate a tutela della privacy, poiché l’uso dei dati è rivolto a fini di giustizia mentre il sanitario chiamato a compiere l’accertamento è tenuto al segreto professionale. Trib. S. M. Capua Vetere 15.5.2019

In foto Enrico Minguzzi, Bruma. Olio su resina epossidica su lino, 100×140 cm, 2019. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

 

TORTURA ART. 613bis CODICE PENALE

 

Andrea Fiorino, Il colpevole sei tu. Acrilico, fusaggine e pastelli su cotone grezzo e asole in metallo, 115x125 cm, 2019. Casa Vuota, RomaNel decidere sul provvedimento di applicazione della custodia cautelare in carcere per i minorenni accusati di tortura nei confronti di Cosimo Stano, affetto da patologia psichica, inoffensivo e incapace di difendersi, la Suprema Corte – nel rigettare l’impugnazione – identifica il delitto di cui all’art. 613 bis codice penale nelle spedizioni punitive dei ragazzi, consapevoli e compiaciuti di renderlo bersaglio d’incursioni notturne, derisioni, aggressioni, violazioni di domicilio, videoregistrazioni, poste in essere con crudeltà, ossia traendo “piacere da azioni dirette a infliggere sofferenza a un essere umano, ad approfittare della fragilità psichica e della precarietà esistenziale, non esitando a infliggergli mortificazione, calpestandone la dignità e dimostrando di avere obliterato nella loro coscienza ogni sentimento di pietà e compassione” (Cassazione penale n. 47079, 8.7.2019).

In foto Andrea Fiorino, Il colpevole sei tu. Acrilico, fusaggine e pastelli su cotone grezzo e asole in metallo, 115×125 cm, 2019. Casa Vuota, Roma. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

Cassazione penale n. 47079, 8.7.2019 tratta da http://www.europeanrights.eu/index.php?funzione=S&op=2&id=6890

PRETIUM DOLORIS

 

Luigi Presicce, Il giovane De Kooning lynchato. Acrilico su tela, 60x48 cm, 2019È il risarcimento per il vuoto affettivo-sostentativo dovuto alla mancanza del padre che il Tribunale di Vicenza liquida al quarantenne ex detenuto tossicodipendente, accogliendo la domanda contro il genitore naturale per il riconoscimento di paternità. Lo limita tuttavia al periodo circoscritto dalla sua nascita al compimento della maggiore età, in via equitativa, facendo riferimento al parametro della metà dell’assegno minimo mensile di mantenimento: né le scelte di vita “sbandata” del figlio né il ritardo nel promuovere l’azione possono essere infatti addossate al padre, il quale si era offerto da tempo di riconoscerlo e non aveva mai rifiutato di sottoporsi al test del DNA. Trib. Vicenza 24.10.2019

In foto Luigi Presicce, Il giovane De Kooning lynchato. Acrilico su tela, 60×48 cm, 2019. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

FAMILY TALES

 

Marco Petrus, Shade Abstractions 2. Olio su tela, 80x60 cm, 2019«Ci sono due tipi di luce, il chiaro che illumina e il bagliore che oscura» (J. Thurber).

Il padre naturale che, pur non avendo riconosciuto la figlia, ne frequenti abitualmente l’abitazione, è responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia sebbene non sussista un effettivo vincolo parentale: il richiamo nell’art. 572 codice penale al concetto di famiglia va riferito a ogni consorzio di persone tra le quali, per relazioni e consuetudini, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà, anche in assenza di stabile convivenza (Cassazione Penale, Sez. III, n. 43701 del 28 ottobre 2019). Per la configurabilità dei maltrattamenti in famiglia pure in danno del convivente more uxorio, e in generale per l’ampliamento della sfera di applicabilità della tutela penale dei delitti contro la famiglia alle unioni di fatto, leggi anche cass-pen-2016-8401.

In foto Marco Petrus, Shade Abstractions 2. Olio su tela, 80×60 cm, 2019. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

 

SIPARIO, TITOLI DI CODA, DISSOLVENZA

 

Nunzio Paci, Le radici uniscono, le radici dissolvono. Olio su tavola, 120x90 cm, 2019Il 2020 sarà banco di prova per il “codice rosso” applicabile alle ipotesi di sopraffazione domestica e di genere (Legge n. 69-19.7.2019). Lo plaudo oggi, per l’aspettativa che vi ripongo, che attui i principi a tutela dei piccoli, vittime di violenza anche in quanto testimoni di abusi all’interno delle famiglie: «Le radici uniscono, le radici dissolvono» (N. Paci). Distinzione tra meri conflitti familiari e casi non mediabili, dialogo tra giudici civili e penali che hanno in carico le vicende, cooperazioni coordinate tra pubblici ministeri ordinari e minorili, formazione interdisciplinare e specializzazione di magistrati e forze dell’ordine, trattazione integrata del materiale umano che maneggiamo, qui si giocherà la differenza. Brindo al diritto vivente e al nesso grazie al quale la pittura contemporanea lo ritrae.

Nunzio Paci, Le radici uniscono, le radici dissolvono. Olio su tavola, 120×90 cm, 2019. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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