Olga

Articoli nella categoria Diritto collaborativo e ADR

UNIVERSITÀ DI SIENA, PRESENTAZIONE DEL DIRITTO COLLABORATIVO

A Siena il 6 dicembre 2017, ospite dell’avvocato Giuliana Romualdi del dipartimento di giurispudenza all’università. Ho presentato agli studenti della facoltà origini e metodologia della pratica Collaborativa.

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GROSSETO, CORSO DI BASE DI NEGOZIAZIONE ASSISTITA CON IL METODO COLLABORATIVO

A Grosseto, l’11 e 12 settembre 2017, un nutrito numero di professionisti si è riunito per la formazione e adesione al metodo Collaborativo. Il corso è stato tenuto dagli avvocati Marina Marino, Marco Calabrese, Alessandra Hopps, Olga Anastasi e organizzato dall’associazione Gruppo Italiano di Pratica Collaborativa.

Si è avuto modo nell’occasione di spiegare come la legge sulla negoziazione assistita possa decollare efficacemente con l’uso della pratica Collaborativa.

CORSO BASE DI NEGOZIAZIONE ASSISTITA CON IL METODO COLLABORATIVO 11.9.2017/12.9.2017  Studio Legale Avv. Clara Mecacci

Via della Pace n.283 GROSSETO

 Lunedì 11 settembre 2017 h.11.00/13.00 Avv. Olga Anastasi ed Avv. Alessandra Hopps

Il metodo collaborativo cos’è e dove è nato quali le finalità ed i vantaggi :

Cambio di paradigma del lavoro dell’avvocato

  • separazione giudiziale
  • separazione consensuale
  • mediazione
  • negoziazione con il metodo collaborativo

Lunedì 11 settembre 2017 h.14.00/19.00 Avv. Marco Calabrese, Avv. Marina Marino, Avv. Olga Anastasi e Avv. Alessandra Hopps

Il primo incontro con il cliente

I contatti con il legale dell’altro coniuge

Preparazione del 1° incontro a quattro

Stesura, lettura ed esame della convenzione di negoziazione

Metodo per arrivare all’accordo: le diverse fasi da percorrere

Martedì 12 settembre 2017 h.10.00/13.00 Avv. Marco Calabrese, Avv. Marina Marino, Avv. Olga Anastasi ed Avv. Alessandra Hopps

I successivi incontri

Debriefing dopo ciascun incontro

Stesura del verbale dopo ogni incontro con la fissazione dei risultati raggiunti

Incontro finale e stesura dell’accordo di negoziazione

Martedì 12 settembre 2017 h.14.00/17,30

 Simulazione di una negoziazione assistita con l’intervento della Psicologa-Psicoterapeuta, Trainer Dr. Daniela Cerboni

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CONTATTO INIZIALE CON ALTRI AVVOCATI

Subito dopo aver ricevuto dal cliente il mandato a trattare il caso con il metodo _1AT1117Collaborativo occorrerà:

1. stabilire un rapporto di lavoro con l’altro avvocato, superare eventuali precedenti rapporti conflittuali, prendere in considerazione la nomina di un facilitatore della comunicazione da invitare se gli avvocati passano da comportamenti collaborativi a contraddittori;

2. confermare la scelta del metodo e che entrambi gli avvocati stiano preparando il proprio cliente alle stesse regole del processo;

3. rivelare apertamente gli eventuali squilibri potenziali e le forze destabilizzanti che i clienti portano con sé;

4. concordare l’ordine del giorno per la prima riunione a quattro con i clienti;

5. determinare come gestire il sostegno temporaneo sulle questioni urgenti e i tempi per l’esercizio della genitorialità per stabilizzare la situazione senza impegnarsi in una eventuale prematura negoziazione di problemi più complessi;

6. determinare il luogo in cui effettuare la prima riunione a quattro; stabilire chi, durante l’incontro, preparerà le copie di Accordo di partecipazione per la firma congiunta e chi preparerà la sintesi scritta dell’incontro;

7. confermare che entrambi rinunceranno al mandato e /o interromperanno il processo collaborativo se il proprio cliente dovesse agire in malafede.

DIVORZIO_COLLABORATIVO_coverPossono prevedersi anche incontri di contatto iniziali con altri professionisti coinvolti nel caso o se necessario più avanti.

PRIMO COLLOQUIO CON IL CLIENTE E SCHEMA DI INTERVISTA

  1. Fa domande aperte per valutare se il processo collaborativo è adatto al tuo cliente.
  2. Ascolta i suoi interessi/bisogni piuttosto che soffermarti sui problemi.
  3. Fornisci informazioni complete sul sistema di risoluzione delle controversie in modo che il cliente possa scegliere in maniera consapevole il processo che gli è più congeniale.
  4. Spiega come funziona il processo collaborativo:
  5. ogni cliente assume un avvocato collaborativo appositamente formato;
  6. i clienti e gli avvocati si incontrano nelle riunioni a quattro e lavorano come una squadra per raggiungere un accordo;
  7. gli avvocati mantengono il controllo sul processo collaborativo e guidano i clienti nell’attraversarlo;
  8. altri professionisti, come coah, consulenti finanziari e specialisti dell’infanzia, sono introdotti secondo necessità per migliorare la capacità delle parti di raggiungere un accordo che soddisfi le esigenze di entrambe le parti e della famiglia;
  9. rivedere il materiale informativo fornito al cliente.
  10. Indica i vantaggi del processo collaborativo:
  11. crea un ambiente confortevole affinché si scongiuri il rischio di andare in tribunale;
  12. la comunicazione è rispettosa;
  13. le informazioni sono scambiate in maniera chiara e completa, anche quelle riguardanti interessi e bisogni rilevanti;
  14. esplora un’ampia gamma di possibili scelte;
  15. permette di raggiungere soluzioni accettabili per entrambi i clienti.
  16. Informare chiaramente che l’avvocato collaborativo deve rinunziare al mandato se non è possibile raggiungere un accordo.
  17. Decidere come coinvolgere il coniuge nel processo collaborativo.

UNA QUESTIONE DI FIDUCIA

La prospettiva collaborativa e in generale conciliativa e/o negoziale propone di valutare un metodo diverso per la soluzione delle controversie accanto a quello giudiziale e di contrapposizione secondo il metodo del contraddittorio nelle aule di Giustizia.

Per alcuni si tratta di un’opportuna e persino necessaria evoluzione del ruolo forense, per altri di uno strumento in più tra le opzioni prospettabili al Cliente per la soddisfazione degli interessi dello stesso.

In ogni caso, impone di ritornare e ripartire dalla fiducia, pietra fondante del rapporto cliente – avvocato e alla quale abbiamo forse lasciato uno spazio sempre minore nel nostro quotidiano. Ma non è un problema solo dell’avvocatura.

Quanto vi fidate del nuovo collega di lavoro? Della dottoressa di famiglia che vi dice che la vostra tosse non è nulla e passerà? Del tassista a cui avete chiesto di fare in fretta e che prende strade che non conoscete? Dell’impiegata della posta che sparisce in un ufficio proprio quando è il vostro turno? O del coniuge da cui vi state separando che chiede di cambiare giorno di visita o che propone un nuovo percorso scolastico per vostro figlio?

Oggi, è possibile riflettere sui comportamenti umani e quindi anche sulle decisioni che prendiamo e le conseguenze che ne conseguono “come un domino” in primis sulle nostre relazioni e, in ultima analisi, sulla società intera attraverso un gioco. Sì proprio un gioco interattivo.

Nicky Case, sviluppatrice di videogiochi nata a Singapore, lo scorso Luglio ha pubblicato online una nuova invenzione ludico-interattiva che è più una guida alla teoria dei giochi e al come e perché riponiamo la nostra fiducia nel prossimo.

Secondo Nicky Case (che secondo Forbes – Profile – sviluppa “explorable explanations“: giochi costruiti per illustrare concretamente le complesse questioni del vivere sociale) la teoria dei giochi non solo può spiegare l’epidemia di diffidenza che ha invaso la nostra società ma può anche risolverla.

Non vogliamo anticiparvi nulla per non influenzarvi, ma per invogliarvi a trovare la mezz’oretta che richiede il gioco vi diciamo solo una cosa: vi siete mai chiesti perché ci fidiamo sempre meno del prossimo?

Se vuoi sapere il perché dell’epidemia di diffidenza in cui viviamo e se c’è un modo per combatterla vai al link e fai la tua partita al gioco: Evolution of Trust http://ncase.me/trust/

Push PLAY and learn – potresti essere tu a risolvere la diffidenza del mondo

P.S.: se decidi di provare, ti invitiamo a farci sapere  cosa ne pensi o cosa hai imparato, tra qualche settimana ti proporremo un’analisi del gioco e ci piacerebbe includere la tua opinione.

Rebecca Rigon  (avvocato del Foro di Milano)

Sara Rigon (Medico Chirurgo – Medico di Medicina Generale)

 

ME TOO – ANCHE IO. Arte e Diritto, la bellezza delle relazioni umane

*“A che cosa può aprirsi il mondo? Ad altre possibilità di mondi: è l’arte a rivelare ogni volta il mondo a se stesso, alla sua possibilità che dischiude un senso, mentre invece il senso stabilito è chiuso.” (Jean-Luc Nancy)

I periodi di grande cambiamento cominciano sempre con la sfida nei confronti delle frontiere artistiche preesistenti, che poi si estende alle frontiere sociali più significative, finché poi l’intera società si trova trasformata.” (Arthur C. Danto)

*Gli artisti, si sa, rompono il muro del silenzio e sfidano i tempi con coraggio e azzardo, scardinando l’ordine prestabilito e interrompendo il flusso della normalità, così come osò fare l’arte delle avanguardie del Novecento e come continua a fare ancora oggi, costringendo spettatori, critici e specialisti a pensare in modo inusuale, a volte così ardito da risultare scandaloso, compreso solo a posteriori. Ci misuriamo così col più grande cimento e cerchiamo le parole: l’opera d’arte ci svela la sua capacità di parlare del mondo in termini tanto diversi da quelli che usiamo nelle nostre relazioni quotidiane e rende manifesta la vera natura delle cose, ne anticipa e ne chiarisce il senso, quello originario e più inaccessibile.
Con la stessa forza anche il Diritto Collaborativo è un modo speciale di pensare, di cambiare se stessi insieme al mondo, non possiede la certezza dell’applicazione ma si presenta come l’unico percorso possibile, oggi, per realizzare la sintesi tra l’astrattezza della legge e la concretezza del caso particolare in materia di separazione.

Essere contemporanei, cosa richiesta sia all’artista che a colui che giudica o redige le norme che regolano da vicino le relazioni umane più sensibili, vuol dire non coincidere perfettamente col proprio tempo, ma essere in grado di percepire il buio del presente per afferrarne l’essenza.

Scrive Giorgio Agamben: “La contemporaneità è una singolare relazione che aderisce al proprio tempo e, insieme, ne prende le distanze. […] Coloro che coincidono troppo pienamente con la loro epoca […] combaciando perfettamente con essa in ogni punto, non sono contemporanei perché, proprio per questo, non riescono a vederla. […] Per esperire la contemporaneità è invece necessario quello scarto che consente di scorgere l’ineffabile e contemporaneo è chi riceve in pieno viso il fascio di tenebra proveniente dal suo tempo.

*Paola Pallotta, “Arte e Diritto, la bellezza delle relazioni umane”, in Olga Anastasi, “Il Divorzio Collaborativo”, Ascoli Piceno, 2014 @ Riproduzione riservata https://www.amazon.it/divorzio

A ROMA “LAWYERS AS PEACE MAKERS – LAWYERS AS CHANGE MAKERS”

Il Gruppo Italiano di Pratica Collaborativa ha incontrato a Roma, presso il Teatro Ar.Ma., J. Kim Wright, avvocato, coach ed esperta di ADR, autrice, fondatrice dell’Integrative Law Movement.

 

 

LAWYERS AS PEACE MAKERS – LAWYERS AS CHANGE MAKERS

Il 13 Novembre 2017 dalle ore 11:00 alle 16:00 il Gruppo Italiano di Pratica Collaborativa ospita a Roma presso il teatro AR. MA, via Ruggero di Lauria n. 22, il seminario di J. Kim Wright, avvocato, coach ed esperta di ADR – dal titolo “Lawyers as Peace Makers – Lawyers as Change Makers”. a colloquio con la psicologa psicoterapeuta Daniela Cerboni, coach e formatore.

Traduzione italiana di Marco Calabrese, avvocato

Testo originale di J. Kim Wright a seguire

“AVVOCATI COME PACIFICATORI E AUTORI DEL CAMBIAMENTO”locandina

presenta un nuovo modo di guardare alla pratican legale e al sistema normativo. Nell’ultima generazione di avvocati le ADR (sistema alternativo di risoluzione delle controversie) hanno rappresentato un nuovo e differente approccio alla legge. Alla fine del secolo scorso, nuovi modelli hanno iniziato a evolvere e emergere da tali radici. Questi nuovi modelli formano ciò che potrebbe rappresentare l’inizio di un nuovo approccio al diritto e al sistema legale: il diritto integrativo.

L’American Bar Association si è chiesta se tali approcci non possano rappresentare la prossima e grande “nouvelle vague” della professione; tuttavia le innovazioni non sono limitate agli Stati Uniti.

Kim Wright viaggia intorno al mondo da circa dieci anni scoprendo, dimostrando e scrivendo dei pionieri che aprono le nuove piste della legge.

In questo seminario i partecipanti verranno a conoscenza dei più innovativi sviluppi del diritto. Tali sviluppi includono nuove maniere di rapportarsi ai clienti, nuovi modelli e nuovi approcci alla pratica legale che riflettono i mutamenti del commercio, della salute, delle risorse umane, dell’economia e dei media. Esploreremo le qualità necessarie a un avvocato del ventunesimo secolo, vi mostreremo l’opera di alcuni degli avvocati europei che stanno spianando la strada. I partecipanti vedranno i collegamenti tra fini personali, valori e innovazione legale. Vedranno le nuove possibilità di soddisfazione nella carriera legale e il nuovo apprezzamento del ruolo degli avvocati come autori del cambiamento della società. Potranno trarne ispirazione per esplorare gli approcci alternativi alla pratica forense, più in linea con i propri valori e finalità.

J Kim Wright – Ottobre 2017.

Docenti: J. Kim Wright, Avvocato e Formatore1c05fda

Durata del seminario Ore 4, in lingua inglese.

La intervisterà e faciliterà la traduzione la psicologa psicoterapeuta Dott.ssa Daniela Cerboni, coach e formatore.

 

ORIGINALE INGLESE

Lawyers as Peacemakers and Changemakers introduces a new way of looking at law practice and the legal system. In the last generation of lawyers, ADR was the new and different approach. At the end of the last century, new models began to evolve and emerge from those roots. These new models form what could be the beginning of a new approach to law and the legal system, integrative law. The American Bar Association has asked whether these new approaches are the “next big wave” in the profession, though the innovations are not limited to the United States. J. Kim Wright has been traveling around the world for nearly a decade,

discovering, showcasing, and writing about the pioneers who are blazing new trails in law. In this workshop:

Participants will learn about cutting-edge developments in law. These developments include new ways of engaging with clients, new models, and new approaches to law which reflect the shifts in business, health care, human resources, economics, and media. We will explore the skills needed for a 21st Century lawyer and showcase some of the European lawyers who are leading the way.

Participants will see the connection between personal purpose, values, and legal innovation. They will see new possibilities for satisfaction in a legal career and new appreciation for the role of lawyers as changemakers in society.

Participants will be inspired to explore alternative approaches to legal practice that align with their purpose and values.

J. Kim Wright, October 2017

 

Olga Anastasi avvocato

presidente del Gruppo Italiano di Pratica Collaborativa

DOES A NEGOTIATED SETTLEMENT WORK WITHOUT PARTICIPATION AGREEMENT?

_1AT1129As a Collaborative Lawyer knows well both sides sign a participation agreement to disclose all documents and information that relate to the issues. All participants agree to work together respectfully, honestly, and in good faith to try to find win-win solutions to the legitimate needs of both parties. Both lawyers involve their professional integrity on ensuring voluntary disclosure of necessary information. The special power that Collaborative Law has to lead to creative conflict resolution seems to happen only when the lawyers and the clients are all pulling together in the same direction, to solve the same problems in the same way. If the lawyers can still consider unilateral resort to the courts as a fallback option, their thought processes do not become transformed. Only when everyone knows that it is up to the four of them to think their way to a solution, or the process fails and the lawyers are out of the picture, does the special amazing creativity of collaborative law get spread. The moment when each person realizes that solving both clients’ problems is the responsibility of all four participants is the moment when the impossible can happen.

There are no guarantees that one’s rights will be protected if a participant in the collaborative law process acts in bad faith. What is different about collaborative law is that the collaborative agreement requires a lawyer to withdraw upon becoming aware his/her client is being less than fully honest, or participating in the process in bad faith.

For instance, if documents are altered or hidden, or if a client is deliberately delaying matters for economic or other gain, the lawyers have promised in advance that they will withdraw and will not continue to represent the client.

Since 2014 Italian people and lawyers can use negotiated process of divorce without going to court. The legal discipline considers a preliminary agreement (as a guarantee to stay out of the trial, solving conflict resolution in a negotiated settlement, without specific promise of the lawyer to withdraw if negotiation fails) that should be subscribed, or the process shall be invalid. No formation is required to practice it. Many colleagues ask to sign settlements on divorce issues without subscribing the preliminary convention. The result is that the process could be faster, perhaps cheaper, but surely technically compromised, not fully ensuring by the bad faith of someone.

Any effort by parties and their lawyers to resolve disputes cooperatively and outside court is to be encouraged, but only Collaborative Law is Collaborative Law.

GLI INTERESSI MOTIVANO LA GENTE, SONO I MOVENTI SILENZIOSI DIETRO IL BACCANO DELLE POSIZIONI

Per aiutarti meglio a distinguere gli interessi dalle posizioni e per aiutarti a pensare a quali siano davvero i tuoi obiettivi personali, abbiamo predisposto un elenco di esempi riguardanti obiettivi comuni o interessi che i clienti esprimono solitamente in caso di divorzio.

OBIETTIVI E INTERESSI RIFERITI AI BAMBINI

Poiché la presenza di prole ha un impatto significativo sugli obiettivi e interessi in una separazione, abbiamo diviso questa sezione in due categorie, a seconda che gli obiettivi siano riferiti alle esigenze dei bambini oppure no. Se hai figli, può risultare relativamente facile pensare ad alcune cose generali che vuoi per loro. Qui alcuni esempi da considerare.

Obiettivi generali riferiti al benessere dei bambini

Voglio che i nostri figli abbiano una buona sistemazione.

Voglio che i nostri figli siano felici.

Voglio che i nostri figli si sentano bene.

Obiettivi riferiti alle cure da parte dei genitori

Tempo paritario e consistente per entrambi per provvedere alla cura dei nostri figli.

Tempo paritario e consistente in disciplina, aspettative, conseguenze, orari di rientro, lavori domestici, tempo di metterli a letto, eccetera.

Comuni regole di educazione in entrambe le abitazioni.

Sostegno reciproco nelle decisioni da assumere per i figli.

Obiettivi riferiti ad abilità genitoriali

Voglio sviluppare meglio le mie abilità genitoriali.

Voglio che il mio coniuge migliori le sue capacità genitoriali.

Voglio capire meglio ciò di cui i bambini hanno bisogno quando vivono i genitori si separano.

Obiettivi riferiti all’organizzazione del tempo con i genitori

Voglio che i nostri figli mantengano contatti significativi con entrambi i genitori.

Non voglio stare lontana dai bambini per più di quattro giorni consecutivi.

Obiettivi riferiti all’assunzione di decisioni

Voglio partecipare alle decisioni più importanti che riguardano la vita dei nostri figli.

Obiettivi riferiti al mantenere i bambini fuori dal conflitto

Voglio che i nostri figli siano tenuti fuori dal conflitto.

Voglio evitare che i nostri figli si sentano in dovere di riferire di un genitore all’altro genitore.

Voglio evitare che le questioni economiche ci facciano perdere di vista i nostri obblighi genitoriali.

Voglio che i nostri bambini si sentano a proprio agio nel parlare di come sono stati bene durante il tempo in cui sono stati con l’altro genitore.

Obiettivi riferiti alla relazione che i bambini avranno con altri adulti

Voglio che i nostri figli abbiano relazioni appropriate con i nuovi partners.

Voglio essere sicuro che nella vita dei bambini non siano introdotti nuovi adulti finché i bimbi non sono pronti.

Obiettivi riferiti alla flessibilità nel calendario

Voglio che il calendario delle visite sia elastico così da poter adeguare alle esigenze dei bambini i giorni in cui sono previste.

Voglio avere la possibilità di trasferirmi insieme a loro.

Obiettivi relativi alla stabilità

Voglio che il calendario delle visite fornisca stabilità ai bambini.

Voglio che il calendario delle visite sia praticabile.

Voglio la certezza che ogni genitore rispetti il calendario stabilito.

Voglio che i bambini vivano vicini a entrambi i genitori.

Voglio essere sicura che i bambini possano continuare a frequentare la loro scuola.

Obiettivi relativi alla comunicazione con l’altro genitore

Voglio poter comunicare efficacemente con l’altro genitore riguardo a cambi di calendario, aggiornamenti sulla salute, sulla scuola, su attività, regole genitoriali importanti, etc.

Voglio sviluppare migliori capacità comunicative.

Voglio che entrambi i genitori abbiano accesso alle informazioni che riguardano la scuola, le questioni mediche, ecc.

Voglio avere regolari comunicazioni sul calendario degli impegni.

Voglio che entrambi i genitori rispettino le regole di base per una comunicazione rispettosa.

Obiettivi riferiti alla comunicazione con i bambini

Voglio che entrambi i genitori possano comunicare regolarmente con ogni figlio per telefono e via e-mail.

Voglio rispetto nell’intrattenere comunicazioni sui nostri figli.

Voglio evitare che i nostri figli ascoltino cose negative su un genitore da parte dell’altro.

Obiettivi che riguardano la cura dei figli

Voglio ridurre al minimo le comunicazioni che riguardano i figli.

Voglio mantenere una qualità alta nella cura dei figli.

Voglio che entrambi i genitori condividano le decisioni che riguardano la cura dei figli.

Obiettivi che riguardano la fede

Voglio che i nostri figli siano educati secondo la loro religione.

Voglio che frequentino regolarmente la chiesa.

Voglio che entrambi i genitori siano coinvolti nelle attività religiose dei nostri figli.

Obiettivi che riguardano la salute fisica e le cure mediche

Voglio che i bambini seguano una corretta alimentazione.

Voglio che facciano attività fisica.

Voglio che entrambi i genitori abbiano accesso alle cure sanitarie e odontoiatriche.

Voglio che entrambi i genitori siano in grado di accompagnare i figli a visite mediche.

Voglio che entrambi i genitori condividano la cura dei bambini quando sono malati.

Obiettivi riferiti alla educazione

Voglio che i nostri figli sia in grado di continuare con la scuola attuale.

Voglio che entrambi i genitori possano partecipare alle attività scolastiche.

Voglio che i nostri figli frequentino una scuola determinata.

Voglio che i nostri figli mantengano la stessa media.

Voglio che i nostri figli frequentino l’Università.

Voglio che entrambi i genitori sostengano gli stessi obiettivi educativi.

Voglio che entrambi possano aiutare i bambini nei compiti a casa.

Obiettivi riferiti alle attività, lezioni di musica, sport, etc.

Voglio che i nostri figli continuino a seguire le loro attività extrascolastiche.

Voglio che entrambi i genitori condividano le future attività dei bambini e le sostengano.

Obiettivi riferiti al bagaglio culturale

Voglio la certezza che i bambini siano cresciuti assecondando la loro cultura di appartenenza.

Obiettivi riferiti alle questioni economiche generali

Voglio che i bambini mantengano in entrambe le abitazioni lo stile di vita di prima.

Voglio che possano essere economicamente responsabili.

Voglio poter mettere da parte quanto necessario per mandarli all’Università.

Voglio un accordo che preveda come pagheremo l’Università.

Obiettivi riferiti alla condivisione delle spese per i bambini

Voglio che entrambi i genitori condividano le spese per i figli in proporzione alle proprie entrate.

Voglio trovare un modo semplice per condividere le spese.

Il titolo è tratto da Roger Fisher, William Ury, Bruce Putton, Getting to Yes: Negotiating Agreement Without Giving In, Penguin Books, New York 1991.

L’elenco è tratto da Stuart G. Webb, Ronald D. Ousky, The Collaborative Way to Divorce. The Revolutionary Method That Results in Less Stress, Lower Costs and Happier Kids – Without Going to Court, Hudson Street Press, New York 2006, Appendix E, Traduzione di Olga Anastasi @ Tutti i diritti riservati.

 

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