Olga

Articoli nella categoria Diritto collaborativo e ADR

THE COLLABORATIVE BIG PCTURE

Manuel Pablo Pace, Take on me. Olio su lino, 300x160 cm, 2019. The Bank Contemporary Art Collection, Bassano del GrappaOgni giorno in Italia viene dipinto un bel quadro: Eccellenti Pittori lo pubblica.” (C. Langone): l’arte vivente ritrae il contemporaneo, dunque anche il diritto, che accompagna ognuno di noi dall’infanzia. Nel Take on me di Pace, sin dal titolo, vedo il manifesto della pratica collaborativa. Ci sono figli, proprietà, benessere, la Weltanshauung che s’intende preservare in una controversia. C’è l’Io mutante: durante il processo si responsabilizza, si fa umano. Lavoro di gruppo, incontri a quattro, clima di fiducia. Il genio della lampada facilita la comunicazione. Pausa solitaria, proiezione di Essere e Tempo che incontra il proprio divenire. Sessioni separate, spazi di serenità. Quello di spalle è l’Io trasfigurato, si guarda indietro, è arrivato sin qui intatto in forza e dignità.

In foto Manuel Pablo PaceTake on me. Olio su lino, 300×160 cm, 2019. The Bank Contemporary Art Collection, Bassano del Grappa. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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RITRATTO DI UN’IDEA

Lorenzo Puglisi, Ritratto 010316. Olio su tela, 2016

Carissima Olga, ricordi quando noi, amici di Arte Contemporanea Picena, ti chiedemmo una presentazione improvvisata de “Il Divorzio Collaborativo”, appena pubblicata la prima edizione? Tornavamo dalla visita a una collezione e tu, col fascino che ti è proprio, ci raccontasti dell’idea del potere unificante dell’arte, della sua forza comunicativa applicata al tuo lavoro. Adottare un linguaggio visionario, comprensibile attraverso canali emotivi prima che razionali, proprio della pratica artistica, abbatte barriere altrimenti insuperabili. Affidarsi a codici espressivi alternativi modifica rapporti e toni incompresi. Non vediamo l’ora di ammirare la traduzione pratica della tua bellissima intuizione. Grazie (e perdona l’estemporaneità). 03012015, Sabrina Pecci.

In foto Lorenzo Puglisi, Ritratto 010316. Olio su tela, 2016. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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MIRABILIA DEL PRIMO INCONTRO A QUATTRO

Luca Moscariello, Mirabilia. Olio e smalto su tela, 2018Le Meraviglie erano guide di viaggio dei viandanti d’epoca medievale: il processo collaborativo è un itinerario, il primo four way meeting ne è tappa fondamentale. Il cliente, adeguatamente allenato dal suo avvocato ad affrontarlo, è preparato alla condotta da tenere con l’altra parte e, informato sulle questioni giuridiche, deve usare fiducia nel metodo, volontà e impegno nella negoziazione. Puntualità, linguaggio assertivo, divieto di inveire o denigrarsi a vicenda, distinzione tra posizioni e interessi, ascolto attivo, opinioni senza interrompere gli altri, lamentele come preoccupazione proponendo suggerimenti, sincerità su dubbi o ostacoli: garantite mirabili scoperte verso l’intesa.

In foto Luca Moscariello, Mirabilia. Olio e smalto su tela, 2018. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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POI PIOVVE DENTRO L’ALTA FANTASIA

Alberto Di Fabio, Matter and soul. Acrilico su tela, 2018La pratica collaborativa è materia e anima come la pittura di Di Fabio, sollecita la parte più elevata dell’immaginazione, nasce da travaglio interiore eppure costruisce. Metodo di risoluzione non giudiziale delle controversie (Alternative Dispute Resolutions – ADR), nuovo Rinascimento, valorizza le potenzialità umane, usa la dialettica, scambia informazioni e opinioni, favorisce la coscienza storico-critica su pretese e bisogni, scinde le persone dai problemi, ottiene soluzioni con azioni in cui chi partecipa si adopera su dati oggettivi in una dimensione corale.

In foto Alberto Di Fabio, Matter and soul. Acrilico su tela, 2018. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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L’ORIZZONTE E IL FARO

Pietro Capogrosso, Orizzonte. Olio su tela, 2017Da quando lessi nell’Elogio dell’Amore di Alain Badiou che «L’arte è ciò che nell’ordine del pensiero rende completa giustizia all’evento» cercavo di visualizzare il segno, il Symballein che da cui sono avvinta: finalmente di fronte al faro e agli orizzonti che dipinge Capogrosso l’ho trovato. La giustizia è armonia se ci fa luce, superando i dualismi col diritto, la dicotomia dettata dall’urgenza di rispetto della legalità; se, come l’arte e con l’arte, trascende il linguaggio e crea legami, assecondando la tensione al bello, propria dell’orizzonte umano.

In foto Pietro Capogrosso, Orizzonte. Olio su tela, 2017. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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QUI IL TEMPO SI FA SPAZIO TRASPARENTE

Giorgio Milano, Here time becomes space (dettaglio). Acrilico e pigmento di grafite argentea su tela, 2018Buona fede, trasparenza, riservatezza sono cardini della pratica collaborativa: consentono lo scambio completo di dati, cruciale nel far emergere interessi e opzioni. Il tempo si fa spazio nelle relazioni e può mutare orditi in trame preziose, sembra dire l’eccellente Milano. I più scettici sono gli avvocati, per la paura di perdere il cliente o di mancare l’assistenza. La logica per cui più si sa più si rischia genera reticenza e inficia l’eventuale intesa, distorta da chi confida nel controllo e nell’esclusivo vantaggio personale. Siamo umani, superbi e antagonisti. Tra Penteo e un mortale Dioniso, scelgo il Coro: “Molte sono le forme del divino, molte cose impreviste eseguono gli dei, quel che si attende non giunge a compimento, quel che è inatteso, invece, un dio può realizzare”.

In foto Giorgio Milano, Here time becomes space (dettaglio). Acrilico e pigmento di grafite argentea su tela, 2018. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

 

COLLABORATIVI D’ITALIA: IL PICENO

Giorgio Pignotti, Antropogonia. Olio su lino, 2018L’anima promettente di avvocati, mediatori e psicologi di Gruppo Italiano di Pratica Collaborativa dimora ove i Piceni edificarono duecento anni prima di Roma: «Quando Ascoli era Ascoli, Roma era pascoli». Rannicchiata all’ombra delle cento torri, si svela altera nel travertino della piazza rinascimentale più bella d’Italia. Ron Ousky è il suo mentore ai cui precetti deve l’adesione a IACP, l’accademia internazionale. È picena la prima pubblicazione italica sul metodo (Olga Anastasi, Il Divorzio Collaborativo, 2013) e la sua assimilazione alla fenomenologia dell’arte nell’edizione del 2014. Ingegno e orgoglio la fanno vivace, del resto siamo sull’Appennino umbro-marchigiano dove, secondo l’eccellente Pignotti, nacque l’uomo.

In foto Giorgio Pignotti, Antropogonia. Olio su lino, 2018. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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COLLABORATIVI D’ITALIA: ROMA

Tommaso Ottieri, Matematica Romana 1. Olio su tavola, 2017Roma fatata, lasciami cantare una serenata: è a Roma che ho conosciuto il diritto collaborativo, è a Roma che, grazie all’Istituto Italiano di Diritto Collaborativo e Negoziazione Assistita, nel 2010 ho incontrato Ron Ousky, che quell’anno tenne i suoi due primi corsi in centro Italia. L’associazione è attiva da allora, aderisce all’European Network of Collaborative Practice, ha sede a Roma, una sezione a Bari. Conserva il pregio di coniugare lo spirito del metodo con “Er punto d’onore” che affligge le relazioni in crisi, resiste alle sue forze centrifughe, negozia obiettivi e interessi: come la matematica dell’eccellente Ottieri, stabilisce proporzioni e moltiplica armonia.

In foto Tommaso Ottieri, Matematica Romana 1. Olio su tavola, 2017. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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COLLABORATIVI D’ITALIA: IL NORD

Mauro Reggio, Torre Velasca. Olio su tela, 2018C’era una volta il diritto collaborativo in Italia e c’è ancora, vivo e vegeto. L’AIADC Associazione Italiana Professionisti Collaborativi è nata nel 2010, ha sede a Milano e conta oltre duecentocinquanta soci che ne promuovono la pratica in Lombardia, Toscana, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria e Sardegna. Torreggia per numero d’iscritti, iniziative, vitalità di contatti con l’IACP International Academy of Collaborative Professionals, che raggruppa i collaborativi nel mondo, attualmente presieduta dall’avvocata Francesca King del foro di Milano, con grande orgoglio di tutta la comunità italiana. Nel 2016 ha pubblicato “Pratica collaborativa, approfondiamo il dialogo” di Nancy J. Cameron a cura di Cristina Mordiglia, nel 2017 “La pratica collaborativa, dialogo tra teoria e prassi” a cura di Marco Sala e Cristina Menichino.

In foto Mauro Reggio, Torre Velasca. Olio su tela, 2018. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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STREGATI DALLA LUNA (ODE AL CAMBIO DI PARADIGMA)

Massimiliano Alioto, Gaetano Previati. Matita su carta, 2016La novità del pensiero di chi pratica il metodo collaborativo è nel cambio di paradigma – the Paradigm Shift di Stuart G. Webb: competizione e logica dell’altro inteso come avversario gli sono estranei. Chi sceglie l’opzione collaborativa usa condotte e linguaggi costruttivi, adegua di volta in volta la prospettiva all’interlocutore. La luna che sovrasta i negoziati collaborativi è attiva e complice, risveglia i protagonisti, li disancora dal passato, coniuga notte e giorno, sogni e responsabilità. Quando è piena illumina la finitezza geografica della nostra terra che, scomodando Kant: “impone ai suoi abitanti un principio di ospitalità universale, che riconosca all’altro il diritto di non essere trattato come nemico.”

In foto Massimiliano Alioto, Gaetano Previati. Matita su carta, 2016. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.

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