Venti regole per ridurre le resistenze in un incontro di Pratica Collaborativa
“E non sembrava figlio d’uomo mortale, ma d’un dio” (Omero, Iliade, XXIV, 258-259)
“Pare quindi: che l’autocontrollo e la sopportazione paziente siano cose eccellenti e lodevoli, mentre la mancanza di autocontrollo e la mollezza siano cose ignobili e biasimevoli; che chi è capace di dominarsi e chi sa tenere fermo il suo ragionamento è la stessa persona, e ciò vale anche per chi non si domina e devia dal suo ragionamento” (Aristotele, Etica Nicomachea, VII, 2)
- Inizia valutando te stesso in modo onesto e oggettivo.
- Evita di coinvolgerti come se le posizioni dell’altro fossero accuse nei tuoi confronti.
- Prova ad anticipare le ragioni che induconoa resistere, prevedi delle soluzioni nella tua proposta.
- Cerca di capire perché l’altra parte considera la tua proposta inaccettabile e cosa la renderebbe più trattabile.
- Chiedi quali sono le preoccupazioni, ascoltale, riconoscile.
- Ricerca i problemi sottostanti e le motivazioni.
- Offri concessioni senza aspettarti niente in cambio.
- Condividi i risultati e gli sforzi per arrivarci.
- Sii disponibile a riconsiderare e riformulare la tua proposta.
- Procedi a piccoli passi per risolvere un problema complesso.
- Crea tentativi di accordo, proponi esperimenti.
- Chiedi un riscontro, mostra come riceverlo, offrine uno tuo.
- Ringrazia l’altra parte, complimentati per le sue idee.
- Mettiti nei suoi panni, poi cerca una via d’uscita.
- Sii sincero, di’ la verità e anche l’indicibile.
- Fa emergere comportamenti celati in modo da poterli discutere, a tua volta manifesta i tuoi.
- Perfeziona la comunicazione, agevola le dinamiche, migliora i rapporti.
- Ricerca modalità che consentano all’altra parte di soddisfare i propri interessi senza che si senta umiliata.
- Va’ piano, senza forzare la conclusione.
- Rinuncia, con la capacità di ricominciare da capo.
Olga Anastasi © Riproduzione riservata