“La tutela del paziente fragile nei casi di accertamento (ASO) o trattamento sanitario obbligatorio (TSO). Aspetti giuridici e sanitari: tutela del paziente fragile e degli operatori”, venerdì 15 gennaio 2016, ore 16 presso la Sala Docens di Piazza Roma, Ascoli Piceno.
Un aneddoto. Tempo fa le pagine locali di un quotidiano riportarono un curioso incidente. Una donna psicotica temporaneamente ricoverata al policlinico della città di Grosseto doveva essere trasportata al policlinico della città di Napoli, sua città natale. Non appena i volontari della Croce Rossa si erano avvicinati per caricarla sull’ambulanza in attesa, la donna aveva cominciato rapidamente a scompensarsi. Si era messa a insultare in modo aggressivo e aveva iniziato a spersonalizzarsi, sostenendo di essere qualcun altro, tanto che si dovette ricorrere ai metodi di costrizione fisica. Circa un’ora dopo, sull’autostrada nei pressi di Roma, la polizia intercettò l’ambulanza e la ricondusse a Grosseto. Si era infatti scoperto che la donna in questione non era la “vera paziente” ma una visitatrice andata in ospedale a trovare un amico. Gli studiosi come P. Watzlawitc sono convinti che non sia possibile una conoscenza della realtà che sia del tutto indipendente dalla persona dell’osservatore. Se prestiamo attenzione non è difficile accorgerci di come, nell’atto stesso di osservare il mondo, “selezioniamo” cosa sia importante e cosa no e soprattutto secondo quali parametri decodificare gli eventi. Questa selezione è “guidata” da molti elementi: le nostre personali “teorie”, la disposizione d’animo in cui ci troviamo, il fine che stiamo perseguendo, il genere di relazione che abbiamo con l’oggetto della mia conoscenza e cosi via. Essa inoltre risente fortemente del contesto sociale a cui il soggetto appartiene e con cui condivide (o contro cui condivide) parte del modo di vedere il mondo e decodificare la realtà. Se torniamo al nostro aneddoto ci appare più chiaro ciò che è accaduto. Convinti che la signora indicata fosse psicotica i volontari della croce rossa hanno interpretato ogni suo comportamento sulla base di questo presupposto. Qualunque cosa la malcapitata facesse (del tutto “normale” se si considera che, andata a trovare un’amica, è stata avvicinata e caricata di forza su ambulanza) viene dunque visto come ulteriore elemento che conferma la credenza iniziale.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
In Italia il ricorso al TSO non ha la finalità di prevenire un danno alla persona o ad altri né di “risolvere” problemi di gestione del paziente. Al di là di quanto previsto dalla legge l’applicazione “pratica” dell’istituto risente della complessità e della delicatezza delle situazioni coinvolte.
L’incontro, realizzato dal Comune di Ascoli, in collaborazione con il locale Comando di Polizia Municipale e l’Asur Area Vasta 5, si è posto l’obiettivo di approfondire il delicato tema dell’accertamento sanitario esaminandone tutti gli aspetti: da quello medico-sanitario a quello legale. Le procedure, infatti, avendo a riguardo il trattamento di pazienti fragili in una situazione delicata, necessitano del coinvolgimento di professionalità trasversali. Il programma ha previstoi saluti delle autorità, a partire dal sindaco Guido Castelli, ed è proseguito con l’introduzione della dottoressa Patrizia Celani, Comandante della Polizia Municipale. A seguire gli interventi del dottor Alberto Testa, Responsabile del Centro di Salute Mentale Area Vasta 5, che ha parlato de “La valutazione clinico-diagnostica in ambito Psichiatrico”, del professor Mariano Cingolani, ordinario di Medicina legale dell’Unimc, incentrato sugli “Aspetti medico-legali dell’Aso e del Tso”, dell’avvocato Olga Anastasi (“La tutela del paziente fragile”) e della dottoressa Giuliana Filippello, Giudice Tutelare al Tribunale di Ascoli (“Aspetti giuridici tra necessità di cure e tutela degli operatori”). Ha moderao il dottor Pietro Alessandrini, Direttore UOC Medicina legale Area Vasta 5. L’Ordine degli Avvocati di Ascoli Piceno ha riconosciuto 3 crediti formativi per gli avvocati.