Se è vero che Talete, a chi gli chiese perché non era diventato padre, rispose “Perché adoro i bambini”, è altrettanto vero che nessuna norma obbliga a un previo esame sulle capacità di amore, dedizione e senso di responsabilità verso i propri venuti al mondo, durante o dopo il matrimonio. Così è capitato che un buon Procuratore della Repubblica si sia trovato costretto a rifiutare la domanda di separazione su accordo stretto dai genitori, in sede di negoziazione assistita, perché prevedeva poche visite ai figli da parte del padre, per lo più giustificate dai suoi impegni lavorativi. Il Presidente del Tribunale ha dovuto pertanto convocare le parti, ha precisato che è essenziale che siano informate dai propri legali dell’«importanza per il minore di trascorrere tempi adeguati con ciascuno dei genitori», le ha invitate pertanto a modificare le condizioni in senso più favorevole al diritto alla bigenitorialità dei figli, diritto che implica per costoro la possibilità di mantenere relazioni stabili sia con il padre che con la madre, a prescindere dal genitore con cui vivono quotidianamente.
In allegato decreto del Tribunale di Torino del 29.5.2017 trib.-torino-29.5.17
In foto Andrea Fiorino, Papaveri rossi. Acrilico, fusaggine, gesso e pastelli su cotone grezzo, 2017. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it
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