«Certo, le colpe sono gravi, ma l’imputato è l’umanità intera» (R. Weltsch). Addì 27 gennaio 2020, giorno della memoria, mentre ripercorro le argomentazioni di Cassazione penale n. 32862 del 22.7.2019 e della legislazione europea ivi richiamata per confermare la condanna contro un parlamentare reo di aver pronunciato espressioni offensive contro appartenenti a un’etnia: la Raccomandazione n. 97/20 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa definisce l’hate speech come «riferito a tutte le forme di espressione che diffondono, incitano, promuovono o giustificano l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo o altre forme di odio basate sull’intolleranza». Impropri i richiami della difesa all’art. 10 CEDU in tema di libertà di espressione. La libertà di parola non è senza limiti “se esercitata da membri di organizzazioni o partiti che si propongono la distruzione di valori o principi protetti dalla Convenzione”. Memento loqui. Cassazione penale n. 32862-07_2019
In foto, Agostino Arrivabene, Olos-Caustos. Encausto su tavola, 45×35 cm, 2020. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.