“La tristezza è compagna dell’iracondia, e ogni forma d’ira si risolve in essa, sia dopo il pentimento sia dopo l’insuccesso” (Seneca, De ira, II, 6)
Sappiamo che una separazione scatena una gamma di emozioni negative, rabbia, delusione, rancore; dopo averle provate e manifestate, ci si sente spossati, sovrastati da malinconia e stanchezza. Il processo Collaborativo ci sostiene nel comprendere che ciò che proviamo è quanto di più naturale possa accadere quando siamo sotto pressione.
L’avvocato Collaborativo è preparato a riconoscere questi stati d’animo e a suggerirti se è necessario ricorrere all’ausilio di uno specialista che t’insegni a dominare gli stati emotivi, affinché si trasformino a tuo vantaggio.
Lo specialista neutrale è disponibile a intervenire nel procedimento, fornendoti consulenza personale ed esclusiva oppure partecipando agli incontri a quattro o con il tuo legale per facilitare la comunicazione.
“Alcuni reati li abbiamo commessi, altri pensati, altri desiderati, altri incoraggiati; in certi casi siamo innocenti perché le cose non sono andate come avremmo voluto. Riflettiamo su questo, mostriamoci benevoli con chi sbaglia” (De ira, II, 28)
È naturale non fidarsi più del tuo compagno di vita se all’improvviso scopri che è cambiato, che ti ha tradito, o se la convivenza è diventata così insopportabile da rendere irritanti odori, rumori, abitudini che sino a poco tempo prima costituivano la vostra quotidianità. Per costruire un buon accordo di separazione, soprattutto se ci sono figli da crescere, occorre recuperare la fiducia. Nell’ammettere che il rapporto di coppia non funziona più è necessario riconoscere alla persona che avevamo scelto come coniuge le qualità positive che ci avevano orientato all’inizio. Su quelle si renderà possibile condividere obiettivi e interessi, allontanandosi da posizioni contrapposte.
“La cura più efficace contro l’ira sta nel prendere tempo […] la dilazione, in modo che si plachi il suo primo bollore, e si dissolva o sia meno fitta la nebbia che offusca la mente. Per riprendere possesso di noi stessi non servirà tanto tempo, basterà anche una sola ora” (De ira, III, 12)
Se nel corso degli incontri a quattro si creano situazioni di tensione o se durante la trattativa tra coniugi e rispettivi avvocati si verifica una fase di stallo, la seduta potrà essere sospesa per invitare la parte in crisi ad allontanarsi, da sola o con il proprio avvocato, lasciando decomprimere ansia e turbamenti; nel secondo caso si rinvia invece a un momento successivo la discussione sull’argomento che crea disaccordo, possibilmente concentrandosi su una questione più immediata e facilmente risolvibile.
“Lotta con te stesso: se vuoi vincere l’ira, essa non può vincere te” (De ira, III, 13)
Il processo Collaborativo è una palestra filosofica. Se riesci a condurlo a termine sottoscrivendo l’accordo definitivo, il migliore possibile a cui potevi oggettivamente aspirare, ti sentirai migliore, avrai acquisito il senso di ogni scelta che hai fatto, ti sarai assunto nuovamente il più arduo dei compiti, la conoscenza e l’accettazione di te e dell’altro.
Olga Anastasi © Riproduzione riservata
Seneca, De Ira, http://www.classicitaliani.it/073/Seneca_de_ira.htm