Nel picco esodale estivo, naufraga – come tanti – di molte certezze, tra i procellosi flutti approdo all’ironia metafisica di Serafini (e mi salvo). Omaggio al “Capitano Ulisse” di Savinio, al secolo Alberto De Chirico, fratello di Giorgio: l’eroe ormai è ridotto al “significato corto e rumoroso di uno sparo di bombarda”, alla sua statura naturale. «Ulisse non è più Ulisse. Ulisse è un desiderio, una nostalgia vagante. Lei, faccia conto, piglia un desiderio, lo veste da capitano di Marina e lo mette in un angolo: si muove più? Vuole? Intraprende qualcosa?… No: desidera, sogna, anela. Ora lei sa bene che il desiderio si rinutre di sé, si feconda da sé come certi molluschi. Quando il desiderio si radica così forte in un uomo, costui non pensa più a convertirlo in realtà. Anzi, teme, attuandolo, di guastarlo, di vederlo sfumare». Niente più eroi, dunque, nemmeno a Itaca.
In allegato decreto TAR Lazio 14.8.2019 su ricorso Open Arms c/ Ministero dell’Interno + altri. TAR LAZIO OPEN ARMS 14.8.2019
In foto Luigi Serafini, Capitano Ulisse! Olio su tela, 60×60 cm, 2017. Per gentile concessione di www.eccellentipittori.it – Tutti i diritti riservati.